Endodonzia

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L’endodonzia è quella parte dell’odontoiatria che si occupa delle cure dell’endodonto, ovvero lo spazio interno del dente che contiene nervi e vasi sanguigni.
Spesso una polpa danneggiata per carie o trauma va rimossa e viene sostituita con cementi inerti. Questa procedura è detta trattamento endodontico più comunemente devitalizzazione.
Più veloce ad eseguirsi se il dente è un anteriore poiché possiede 1 o 2 canali ed è in una posizione facilmente aggredibile, serve invece un appuntamento più lungo per i denti posteriori di difficile accesso e che hanno 3 – 4 canali.

L’endodonzia in questi ultimi 2 decenni ha fatto passi da gigante utilizzando strumenti sofisticati per la diagnosi e la terapia, biomateriali innovativi e strumentazione in leghe super leggere, sistemi di ingrandimento come gli occhialini ingrandenti che consentono di migliorare e facilitare l’operatività in endodonzia.

La tecnologia ha prodotto strumenti utili che consentono di lavorare in spazi con dimensioni molto ridotte, favorendo così anche procedure minimamente invasive.

In cosa consiste il trattamento endodontico?

Il trattamento endodontico consiste nella rimozione della polpa (nervo dentale) infiammata e infetta presente all’interno del dente e per tutta la lunghezza delle radici. La polpa viene poi sostituita con un’otturazione permanente in guttaperca e cemento canalare, previa adeguata detersione e sagomatura dei canali radicolari.

Cosa si ottiene con il trattamento endodontico?

Una volta effettuato il trattamento endodontico e dopo un’adeguata ricostruzione della corona il dente potrà continuare a svolgere le stesse funzioni di un dente integro. La percentuale di successo di una cura canalare corretta è, in condizioni normali, elevatissima.

La Cura Canalare può far male?

Durante il trattamento endodontico il dolore è sotto controllo grazie all’anestesia locale. Un indolenzimento, che può essere soggettivamente più o meno fastidioso, può essere presente nei giorni a seguire dopo la terapia, ma è facilmente controllabile con un comune analgesico. Raramente, in radici particolarmente infette, può svilupparsi un ascesso con dolore e gonfiore a causa del passaggio di batteri nell’osso che circonda le radici, ascesso che deve essere curato con terapia antibiotica. L’insorgenza di queste complicanze non pregiudica il successo del trattamento in corso.

DOMANDE FREQUENTI

Quali segni indicano la presenza di una carie?

La carie può non dare alcun segno precoce della sua presenza, oppure i sintomi sono tanto lievi da non indurre preoccupazione. Questo avviene soprattutto nei primi stadi, ma spesso anche di fronte alla completa distruzione del dente il paziente può non riferire alcun fastidio particolare e mostrarsi anzi sorpreso di quanto avvenuto senza dolore.

Solo con il controllo periodico dal dentista – che va effettuato anche in assenza di dolore – è possibile verificarne la presenza fino dai primissimi stadi e intervenire con una terapia precoce e quindi limitata, minimizzando i danni e scongiurando dolori improvvisi e cure in regime di urgenza.

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